Cominciamo dal presente dell’Atletica Cecchina, una società che vanta nelle sue file giovani promettenti e che si è già messa in evidenza in più di un’occasione nel territorio provinciale. Com’è andato questo 2013?
Non possiamo lamentarci di com’è andata la stagione, abbiamo ottenuto ottimi risultati a livello regionale sia in campo individuale che in quello di società. Inoltre, per la prima volta, abbiamo partecipato ai Campionati Italiani Cadetti con due nostri atleti. Di tutto questo i veri protagonisti sono stati i nostri ragazzi che hanno messo tutto il loro impegno e determinazione.
Che strutture avete a Cecchina e che tipo di fruizione c’è mediamente nell’arco della giornata?
Abbiamo una pista di sei corsie in condizioni pessime, la buca del salto in lungo e la pedana dell’alto. Purtroppo non abbiamo una struttura al coperto che ci permetta di sviluppare l’attività invernale. Usiamo la struttura 5 volte alla settimana per circa 5 ore al giorno, considerando gli allenamenti di tutte le categorie.
Cosa servirebbe per migliorare le condizioni dell’impianto in cui vi allenate?
Sicuramente servirebbe il rifacimento della pista. In effetti ha perso totalmente l’elasticità ed in alcuni punti affiora il basamento sottostante dell’asfalto. Poi servirebbe una palestra dove poter praticare l’allenamento fondamentale nel periodo invernale.
La vostra squadra schiera tra le sue fila altri ragazzi di sicuro interesse. Ci fa qualche nome al riguardo?
No, mi dispiace non faccio nomi a riguardo, perché dovrei elencarli tutti. Per me i ragazzi possono essere tutti dei talenti anche quelli che adesso non dimostrano di esserlo, sicuramente siamo stati fortunati ad avere un gruppo così motivato e geneticamente dotato .
A quando risale il Suo avvicinamento all’atletica leggera?
Il mio avvicinamento all’atletica è avvenuto 40 anni fa in una gara scolastica all’età di 12 anni. Da allora ho cominciato ad allenarmi a Frascati sotto la direzione del Prof. Sandro Di Paola, famoso per le sue qualità tecniche.
Quale specialità Le ha regalato i maggiori successi in qualità di tecnico?
Non direi successi, ma soddisfazioni personali posso dire che le ho avute in quasi tutte le specialità dell’atletica.
Com’è composto il vostro staff di tecnici?
E’ composto da 5 tecnici : Matteo Bombieri e Sabrina Impagliazzo, che seguono egregiamente gli esordienti; Rosella Berardi che con molta dedizione segue la categoria Ragazzi; infine ci siamo io e Danny Bennati, ottimo collaboratore che da quest’anno segue velocisti e saltatori, e con cui l’anno passato ho collaborato nell’allenamento di tutte le specialità.
Giulia Poeta è una delle punte di diamante della squadra, autrice di importanti risultati nel salto in alto, suggellati poi dal secondo posto agli Italiani di Jesolo. Come sta proseguendo la crescita di questo giovane talento?
Mi ritengo fortunato essere il suo allenatore, è un’atleta geneticamente dotata, che dovrà crescere fisiologicamente e mentalmente. Finora si è lavorato in direzione multilaterale, rispettando i tempi della sua crescita e si continua ad adottare la stessa metodologia . Quest’anno è seguita da Danny Bennati, e posso dire che non e’ stato facile per me lasciarla andare, dopo averla introdotta e seguita nel mondo dell’atletica. Gli auguro una stagione piena di successi.
Come si allena Giulia e come vengono diversificati i suoi allenamenti, tenuto conto anche degli ottimi risultati conseguiti finora in una specialità tecnica come il salto in alto?
Il salto in alto e’ divenuta la sua specialità principale, ma non nascondo che lei ha delle caratteristiche che gli permettono di primeggiare anche in altre specialità. Per questo si sta lavorando in modo multilaterale curando molto la velocità.
Quanto occupa l’atletica leggera nella giornata di un allenatore e dirigente come Lei?
A questo bellissimo sport gli dedico tantissimo tempo, la mia e’ una passione coltivata sin dalla giovane età.
Al di fuori della pista quali altri interessi ha?
La mia Famiglia e il mio lavoro, purtroppo non ho tempo per dedicarmi ad altri hobby.
Qual è secondo Lei la prima cosa che un allenatore deve saper insegnare ai ragazzi?
Avere fiducia in se stessi , per superare qualsiasi ostacolo che si incontra sia nello sport che nella vita. Quando si commettono degli errori provare a trarre esperienza per non caderci di nuovo, in modo da migliorare.
Che cosa si potrebbe fare per non far perdere motivazioni ai giovani in atletica durante la crescita?
Secondo me bisogna portare il giovane all’obbiettivo senza un’eccessiva pressione agonistica e, a volte, ricorrere a degli allenamenti a scopo ludico e collettivo in modo di creare un gruppo unito.
E’ soddisfatto di questo primo anno del nuovo Comitato Provinciale Fidal Roma Sud?
Sì, si e’ creato un bel gruppo , si è fatta anche dell’attività tecnica (raduni) e spero che anche quest’anno si ripeta.
Su cos’altro si dovrebbe puntare per promuovere l’atletica leggera nel nostro territorio?
Noi stiamo coinvolgendo tantissimo le scuole e penso che sia la strada migliore da seguire.
Che aspettative ci sono per la prossima stagione in pista?
La speranza che tutti i ragazzi si divertano e migliorino le loro prestazioni. Auguro a tutti un anno pieno di successi personali.
Intervista a cura di Simone Proietti